gitac
2006-08-17 10:33:26 UTC
Salve a tutti.
Nel clima mezzo vacanziero vorrei sottoporre all'attenzione del NG la tanto
dibattuta problematica della determinazione delle competenze relative alla
progettazione architettonica.
Lo so che è una questione ampiamente discussa ma, secondo me, mai risolta
univocamente.
Mi spiego meglio:
Progetto di ristrutturazione generale di un edificio che comprende sia la
ridistribuzione architettonica degli spazi e volumi, sia l'intervento di
consolidamento strutturale e miglioramento sismico. In realtà a questo si
aggiunge anche la parte impiantistica; sia come progettazione esecutiva ma
anche come sua disposizione all'interno degli spazi architettonici. Ad
esempio l'ubicazione dei radiatori e delle prese e dei punti luce
all'interno della progettazione architettonica, necessaria per il progetto
architettonico esecutivo, precede quella che è la progettazione esecutiva
impiantistica.
Bene! In questi casi io avevo adottato questa linea di condotta:
a) Computo metrico estimativo totale redatto sugli esecutivi (arch.,
strutt., impiant.) e relativo ai vari settori. (Esempio: 150.000 euro
totale)
b) Calcolo della parcella per le strutture prendendo come base l'importo
delle opere di intervento strutturale (es: 80.000 euro)
ed applicazione, nel mio caso, della classe I e categoria g, nonché le
aliquote della tab B (in genere a,b,c,d,e,f,g,i,l). A questo si aggiungevano
gli oneri della Tab. E per la misura e contabilità.
c) identico procedimento per gli impianti. (es. 15.000 euro
f) tutto il rimanente veniva considerato come architettonico (il rimanente
55.000 euro) ed inquadrato ad esempio nella classe I cat. c.
Avendo eseguito in genere tutte le fasi della progettazione non avevo mai
avuto problemi. Lo stesso quando mi era capitata solo la parte strutturale.
In genere non mi ero posto esigenze di una più approfondita ripartizione.
Adesso, confrontandomi con alcuni colleghi, si è riproposto un antico
dubbio:
Nella progettazione architettonica e per la parte riguardante le strutture e
gli impianti, nel caso di progettista architettonico diverso da quello
strutturale ed impiantistico, come vi regolate? Quale somma prendete per la
determinazione delle competenze da inquadrare, ad es., nella cl. I cat c?
Ritengo sia molto utile sentire i diversi (se ne esistono di diversi) metodi
affrontati.
Grazie.
gitac
Nel clima mezzo vacanziero vorrei sottoporre all'attenzione del NG la tanto
dibattuta problematica della determinazione delle competenze relative alla
progettazione architettonica.
Lo so che è una questione ampiamente discussa ma, secondo me, mai risolta
univocamente.
Mi spiego meglio:
Progetto di ristrutturazione generale di un edificio che comprende sia la
ridistribuzione architettonica degli spazi e volumi, sia l'intervento di
consolidamento strutturale e miglioramento sismico. In realtà a questo si
aggiunge anche la parte impiantistica; sia come progettazione esecutiva ma
anche come sua disposizione all'interno degli spazi architettonici. Ad
esempio l'ubicazione dei radiatori e delle prese e dei punti luce
all'interno della progettazione architettonica, necessaria per il progetto
architettonico esecutivo, precede quella che è la progettazione esecutiva
impiantistica.
Bene! In questi casi io avevo adottato questa linea di condotta:
a) Computo metrico estimativo totale redatto sugli esecutivi (arch.,
strutt., impiant.) e relativo ai vari settori. (Esempio: 150.000 euro
totale)
b) Calcolo della parcella per le strutture prendendo come base l'importo
delle opere di intervento strutturale (es: 80.000 euro)
ed applicazione, nel mio caso, della classe I e categoria g, nonché le
aliquote della tab B (in genere a,b,c,d,e,f,g,i,l). A questo si aggiungevano
gli oneri della Tab. E per la misura e contabilità.
c) identico procedimento per gli impianti. (es. 15.000 euro
f) tutto il rimanente veniva considerato come architettonico (il rimanente
55.000 euro) ed inquadrato ad esempio nella classe I cat. c.
Avendo eseguito in genere tutte le fasi della progettazione non avevo mai
avuto problemi. Lo stesso quando mi era capitata solo la parte strutturale.
In genere non mi ero posto esigenze di una più approfondita ripartizione.
Adesso, confrontandomi con alcuni colleghi, si è riproposto un antico
dubbio:
Nella progettazione architettonica e per la parte riguardante le strutture e
gli impianti, nel caso di progettista architettonico diverso da quello
strutturale ed impiantistico, come vi regolate? Quale somma prendete per la
determinazione delle competenze da inquadrare, ad es., nella cl. I cat c?
Ritengo sia molto utile sentire i diversi (se ne esistono di diversi) metodi
affrontati.
Grazie.
gitac