Discussione:
Tensione del ferro usata per il calcolo agli SLU
(troppo vecchio per rispondere)
Sim
20 anni fa
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Per un acciaio FeB44k la Fyd è circa 3800 daN/cm2 mentre alle TA si
considerava il limite di 2600 daN/cm2. Ma questo limite 2600 è da
considerarsi come tale anche per il calcolo agli SLU?
Oppure è possibile progettare armature che hanno tensione di rottura vicino
a 3800?

Mentre per il calcolo in esercizio la tensione limite da considerare nelle
armatura qual'è?


grazie
Stefano
20 anni fa
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Post by Sim
Per un acciaio FeB44k la Fyd è circa 3800 daN/cm2 mentre alle TA si
considerava il limite di 2600 daN/cm2. Ma questo limite 2600 è da
considerarsi come tale anche per il calcolo agli SLU?
Oppure è possibile progettare armature che hanno tensione di rottura vicino
a 3800?
Brevemente: agli SLU alla fine usi la tensione di 3800 (fyk/gamma), ma con
dei carichi maggiorati di 1.5 volte.
(i permanenti*1,4 e gli accidentali*1,5).

Inoltre il diagramma delle tensioni del cls. non è lineare ma
parabola-rettangolo, cioé NON puoi usare un programmetto che calcola le
tensioni come per le t.a. e usare il valore di 3800 come se fosse una t.a.

Ciao Stefano Zanobi
Sim
20 anni fa
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Post by Stefano
Brevemente: agli SLU alla fine usi la tensione di 3800 (fyk/gamma), ma con
dei carichi maggiorati di 1.5 volte.
(i permanenti*1,4 e gli accidentali*1,5).
Inoltre il diagramma delle tensioni del cls. non è lineare ma
parabola-rettangolo, cioé NON puoi usare un programmetto che calcola le
tensioni come per le t.a. e usare il valore di 3800 come se fosse una t.a.
Ciao Stefano Zanobi
Ok, ma in una struttura calcolata agli SLU, mettiamo in campo 2, in modo
da avere rottura duttile dell'acciaio il ferro dentro le travi a che
tensione lavora al max?

ciao sim
Tigers
20 anni fa
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...
A quella di snervamento, almeno a livello teorico con acciaio
perfettamente elasto-plastico.
Mi sa che una bella ripassatina generale sugli SLU sarebbe utile.
--
Ciao, Tigers
[cit.] .. perchè la curva d'apprendimento di google è storicamente tra
le più ripide ... e.
www.tigers.3000.it
uomoragno
20 anni fa
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in un qualsiasi momento della vita utile della struttura, l'acciaio
lavora sempre alla tensione che compete alla sua deformazione secondo il
diagramma costitutivo assunto. e questo vale sia nel calcolo agli SL che
alle TA. se poi parliamo di SLU non c'è nemmeno da chiedere: per
definizione lo SLU è lo stato limite di incipiente collasso per cui, nel
caso di rottura duttile, l'acciaio lavora alla sua tensione di
snervamento.

in generale cmq non ti serve affatto sapere a quanto lavora poiché agli
SL non si lavora con le tensioni ma con le sollecitazioni resistenti,
che devono essere superiori a quelle di calcolo.

saluti,
u.
...
Sim
20 anni fa
Permalink
...
....
Semplicemente riflettevo sul fatto che quando sopra la testa ho una trave
calcolata agli SLU, al suo interno ho del ferro che ha una tensione sotto i
carichi di esercizio di Fyk 4300 daN/cm2 mentre se la stessa trave è
calcolata alle TA, allora il ferro al suo interno ha una tensione max di
diciamo 2200 - 2600 daN/cm2...non servirà saperlo però fa la sua differenza!
Oppure mi perdo qualche pasaggio?
Magari è meglio sfruttare al max il ferro con quello che costa...

ciao Sim
Stefano
20 anni fa
Permalink
....
Post by Sim
Semplicemente riflettevo sul fatto che quando sopra la testa ho una trave
calcolata agli SLU, al suo interno ho del ferro che ha una tensione sotto i
carichi di esercizio di Fyk 4300 daN/cm2 mentre se la stessa trave è
calcolata alle TA, allora il ferro al suo interno ha una tensione max di
diciamo 2200 - 2600 daN/cm2...non servirà saperlo però fa la sua differenza!
Oppure mi perdo qualche pasaggio?
Magari è meglio sfruttare al max il ferro con quello che costa...
NON lavora a 4300 daN/cm2 perché la verifica allo slu., come ti dicevo, si
fa moltiplicando i carichi per 1,5 volte (ok, i permanenti solo 1,4). Cioè
si romperebbe se ci fosse il 50% in più di carico...
Inoltre, se usi gli stati limite devi verificare OLTRE allo s.l.u. di cui
sopra anche gli s.l. delle tensioni d'esercizio nei quali, per farla breve,
sotto i carichi non maggiorati, hai altri limiti + bassi per le tensioni,
che ora non ricordo a memoria (v. DM96).

Ciao Stefano
Tigers
20 anni fa
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Sim ha scritto:
[snip]
Post by Sim
Semplicemente riflettevo sul fatto che quando sopra la testa ho una trave
calcolata agli SLU, al suo interno ho del ferro che ha una tensione sotto i
carichi di esercizio di Fyk 4300 daN/cm2 mentre se la stessa trave è
calcolata alle TA, allora il ferro al suo interno ha una tensione max di
diciamo 2200 - 2600 daN/cm2...non servirà saperlo però fa la sua differenza!
Oppure mi perdo qualche pasaggio?
Magari è meglio sfruttare al max il ferro con quello che costa...
ciao Sim
Tu ti sei perso MOLTI passaggi, in particolare quello fra SLU e SLE, mai
chiesto perche' si chiami stato limite ULTIMO? E perche' esista uno
stato limite di ESERCIZIO?

Farei poi un'osservazione che e' dannatamente banale ma che spesso ho
visto creare errate convinzioni. La portata di una trave e' una sua
proprieta' intrinseca che NON dipende dal metodo con cui e' stata
calcolata. E' per questo che le TA funzionano, cosi' come molti altri
metodi anche piu' spannometrici.
--
Ciao, Tigers
[cit.] .. perchè la curva d'apprendimento di google è storicamente tra
le più ripide ... e.
www.tigers.3000.it
uomoragno
20 anni fa
Permalink
Post by Sim
....
Semplicemente riflettevo sul fatto che quando sopra la testa ho una trave
calcolata agli SLU, al suo interno ho del ferro che ha una tensione sotto i
carichi di esercizio di Fyk 4300 daN/cm2 mentre se la stessa trave è
calcolata alle TA, allora il ferro al suo interno ha una tensione max di
diciamo 2200 - 2600 daN/cm2...non servirà saperlo però fa la sua differenza!
Oppure mi perdo qualche pasaggio?
Magari è meglio sfruttare al max il ferro con quello che costa...
il passaggio, credo fondamentale, che ti perdi è che la trave "non sa"
se è stata calcolata agli SL o alla TA per cui si comporta sempre per
quella che è la sua natura, ovvero di sistema che risponde alle azioni
che lo sollecitano in accordo al principio della minima energia di
deformazione.

ovviamente, è sempre meglio sfruttare al massimo ciascun materiale sia
per un fatto semplicemente economico, sia per un fatto deontologico
(l'ingegnere deve sempre tendere a fare gli interessi del cliente e ad
utilizzare al meglio le risorse che gli sono affidate, altrimenti
sarebbero capaci tutti a mettere una caterva di ferri dentro una trave,
giusto?), e questo obiettivo si raggiunge progettando la trave con un
momento resistente (o un taglio, secondo il caso) il più possibile
vicino, al limite uguale, al momento sollecitante (niente paura, la
trave non crolla per effetto dei coefficienti di sicurezza). se poi la
condizione più limitativa (come spessissimo capita) è quella dovuta agli
SLE, vale ancora lo stesso principio: avvicinarsi il più possibile al
limite.

saluti,
u.

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