Discussione:
autocertificazione
(troppo vecchio per rispondere)
Gius
2004-03-05 16:15:03 UTC
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L'autocertificazione circa la conformità del progetto alle norme igienico
sanitarie di cui parla il t.u.e. all'art 20 chi la deve fare? Il
progettista? Il proprietario? La DLL ?

Grazie.-
Procedimento

20 (R). Procedimento per il rilascio del permesso di costruire
(decreto-legge 5 ottobre 1993, n. 398, art. 4, commi 1, 2, 3 e 4,
convertito, con modificazioni, dalla legge 4 dicembre 1993, n. 493). — 1. La
domanda per il rilascio del permesso di costruire, sottoscritta da uno dei
soggetti legittimati ai sensi dell’art. 11, va presentata allo sportello
unico corredata da un’attestazione concernente il titolo di legittimazione,
dagli elaborati progettuali richiesti dal regolamento edilizio, e quando ne
ricorrano i presupposti, dagli altri documenti previsti dalla parte II,
nonché da un’autocertificazione circa la conformità del progetto alle norme
igienico-sanitarie nel caso in cui il progetto riguardi interventi di
edilizia residenziale ovvero la verifica in ordine a tale conformità non
comporti valutazioni tecnico-discrezionali.
tigers
2004-03-05 18:01:53 UTC
Permalink
Post by Gius
L'autocertificazione circa la conformità del progetto alle norme igienico
sanitarie di cui parla il t.u.e. all'art 20 chi la deve fare? Il
progettista? Il proprietario? La DLL ?
[snip]

Sicuramente non la DLL, quella si occupera' di altre certificazioni alla
FINE dei lavori.

Ho avuto una discussione in merito col tecnico del mio comune. Io l'ho
presentata firamta dal committente, lui voleva anche la mia firma perche'
sosteneva che al corso sul testo unico le avevano detto che era meglio farlo
certificare al tecnico. Alla fine l'ho spuntata... :)

Mia tesi: chi presenta (e firma) la richiesta di P.C.? Il committente.
Essendo l'autocertificazione allegata alla domanda va firmata da lui.
Seconda osservazione: dove la conformita' del progetto va controfirmata da
un progettista abilitato la legge lo prevede esplicitamente (barriere
architettoniche).
Terza osservazione: l'autocertificazione si puo' fare quando non occorrono
"valutazioni tecnico-discrezionali", quindi non dovrebbe servire un tecnico
per dirlo.

Tesi di base del tecnico comunale: il committente pero' non puo' sapere se
il progetto e' conforme se non glielo dice il progettista (vero e non vero,
il regolamento d'igiene non e' cosi' astruso). Osservo anche che non sarebbe
la prima volta che la legge da' per scontato che il committente abbia
conoscenze notevi (ad esempio deve saper valutare gli uomini giorno per la
494, e ditemi quanti committenti sanno anche solo di cosa si parla...).

Alla fine un consulto fra gli uffici ha portato ad accettare la mia tesi. Mi
ero impuntato un pochino perche' era la prima utocertificazione che
vedevano, e mi sarebbe spiaciuto far passare come prassi la richiesta della
firma del tecnico; personalmente trovo che ci siano affidate fin troppe
responsabilita' e piu' ne posso evitare meglio sto, tant'e' che non faccio
quasi mai ne' DIA ne' autocertificazioni, chiedendo i pareri del caso dove
necessario.
--
Ciao, Tigers
www.tigers.3000.it
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